domenica 8 febbraio 2009

iDIOsincrasie

T9 language: cose che ci stanno sul culm.

"La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno"

La campagna sull'inesistenza di Dio lanciata dalla British Humanist Association ha attecchito in numerose città europee e non. In Spagna (Barcellona, Madrid, Valencia, Saragozza, Siviglia e Bilbao) lo slogan è stato tradotto da quello inglese "There's probably no God. Now stop worrying and enjoy your life" (Probabilmente Dio non esiste. Smettila di preoccuparti e goditi la vita). L'American Humanist Association ha invece scelto per i bus di Washington "Why believe in a God? Just be good for goodness sake" (Perchè credere in Dio? Sii buono per amore della bontà). In Australia lo slogan creato suona come "gli atei dormono la domenica mattina".
La provocazione atea, prevista per tutto il mese di febbraio su due autobus di linea in Genova, casualmente dimora di un certo Angelo Bagnasco, viene purtroppo boicottata. La richiesta dell'UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) di usufruire dello spazio è stata respinta da IGP Decaux, concessionaria della pubblicità, a seguito del comunicato della curia locale: «In quanto al fatto che la pubblicità dovrebbe essere esposta sugli autobus, un bene per la comunità e per la città, è pensabile che coloro che dirigono l'azienda abbiano la capacità di valutare se sia davvero vantaggioso per loro accettarla». Non sdegno e costernazione ma un monito che ricorda molto da vicino l'ambiguo linguaggiom afioso (probabilmente hanno presentato un'offerta che non è stato possibile rifiutare).
A parziale ammenda, IGP Decaux ha dato il via libera a "La buona notizia è che in Italia ci sono milioni di atei. Quella ottima è che credono nella libertà di espressione". L'UAAR comunque non desiste e continua la sua opera di sensibilizzazione dell'opinione pubblica.
Chiariamo: forse i mezzi pubblici cittadini non sono il luogo ideale per certe dissertazioni filosofiche ma si potrebbe allora obiettare che non sono neppure contenitore adatto per immagini pubblicitarie che possono ledere la sensibilità di chi le vede.
Questa non è comunque una buona ragione per censurare alcunchè se non viene violato il codice penale.

Sono contento di vivere in uno Stato democratico e non teocratico. O almeno di crederlo.

Corrado

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