mercoledì 18 marzo 2009

POST-PRESIDENZIALE

Sbarcammo in una semiperiferia adiacente alla Via Casilina non proprio in ottimo stato e piuttosto piena di rifiuti. Nonostante ciò, bella scoperta si rivelò il quartiere Pigneto situato a pochi km dal centro, assolutamente autentico, dove cinesi e romani pare non convivano al meglio (la Segreteria si dissocia da quast'ultima affermazione - n.d.r.) ma dove si puo' respirare aria genuina curiosando tra vecchie officine meccaniche (a Roma, come è noto, fanno tutti i meccanici) e osterie al piano terra dei palazzi popolari. A tal proposito, consigliatissima l'OSTERIA QUI SE MAGNA! (di cui proponiamo riflesso filmato) con una cucina casereccia di qualità, a prezzo onestissimo e altamente generosa in quantità. Scopriremo poi, con buona pace dei nostri apparati digerenti, che nelle trattorie di Roma è usanza mangiare come cloache: se infatti, all'avvistamento del carrello dei dolci, l'avventore-medio non viene colto da blocco intestinale, lo chef è solito regalargli uno o più "stampi da cinque" (vedi foto 2 - copy del WebClochard).
Nella serata di giovedì 12, dopo una suggestiva passeggiata tra gli archi dell'acquedotto romano costeggiante la Casilina Vecchia e case abusive a profusione, approdammo al Circolo degli Artisti giustintempo per presenziare al live del buon BERNARD FLEISCHMANN. Protagonista di un set "soft-core" e affiancato da collaboratori non ancora ben amalgamati, l'artista viennese, che tanto Ci piacque in occasione del Verucchio Festival la scorsa estate, Ci ha un po' annoiati. L'ultimo album molto pop e melodico regala grande spazio alle voci ma la nuova formula, mentre su disco Ci era parsa discreta, dal vivo è risultata poco convincente. Voto 5.
Venerdì 13. Nella straordinaria cornice dell'Auditorium Parco della Musica, introdotti da un Hendrik Weber (aka PANTHA DU PRINCE) esaltante in partenza ma poi piuttosto monocorde e autoindulgente (Voto 6/7 ), gli ANIMAL COLLECTIVE hanno dato vita ad un'esibizione travolgente e satura di suggestioni psichedeliche. Voto 8.


- tratto da un passo del Diario Presidenziale, liberamente riarrangiato -

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