Dopo 15 tornei conquistati, 2 slam, 9 settimane da numero uno, la carriera di Marat Safin finisce da dove è iniziata: 11 novembre 2009 2° turno del torneo Parigi-Bercy, il russo, sconfitto 6-4 5-7 6-4 da Juan Martin Del Potro, si ritira. Nel 1998 a soli 18 anni eliminò, da qualificato, Andrè Agassi e Gustavo Kuerten (sti cazzi) al Roland Garros e salì agli onori della cronaca. Tennista moderno, talento glaciale, facilitato sì da un fisico scultoreo (193 cm x 88 kg) ma dotato di grande estro e lontano dal clichè di robot infallibile costruito in laboratorio, carattere difficile, proverbiale distruttore di racchette (vedi foto a sx), Safin era genio e sregolatezza: "non potrò mai essere come Federer, lui usa tutto il suo talento, io sono un'altra persona [...]; ho vissuto la vita che volevo, scalato montagne, fatto festa di notte". Bello, dannato e donnaiolo (chi non ricorda la Safinette? I tre puttanoni biondi che lo seguivano ovunque?!): "le donne costano, ma io non le pago per venire a letto con me, al massimo per andare via dopo" - vabbè questa è un po' da bar - per noi è un idolo.
E forse la semifinale di Melbourne 2005 contro Federer - part1 / part2 - è stata la partita del decennio.
Ciao ciao Marat.
S.D.
E forse la semifinale di Melbourne 2005 contro Federer - part1 / part2 - è stata la partita del decennio.
Ciao ciao Marat.
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